venerdì 29 agosto 2008
sabato 2 agosto 2008
La coerenza dei Rasta...


Ho sempre associato le immagini delle manifestazioni No Global con ragazzi e ragazze dai bizzarri capelli rasta. Non c’è corteo di sinistra nel quale non facciano bella mostra capigliature Rasta, effigi del grande Bob Marley e bandiere della Giamaica.
Per molti l’essere Rasta è una vera e propria filosofia di vita. Rispettabilissima come tutte le altre filosofie.
Poi mi sono imbattuto sulla storia dell’ultimo imperatore di Etiopia,Hailè Selassie.
Una figura sacra per tutto il Rastafarianesimo ,definito come Cristo ritornato in Terra, il Messia Nero. Ci siamo capiti: non uno qualsiasi.
Ebbene,sapete che fine ha fatto Hailè Selassiè?
Costretto ad emigrare in seguito all’invasione italiana del 1934,torna in Etiopia nel 1941. Conduce una politica moderna e moderata che farà conoscere un periodo di prosperità a tutta la Nazione.
Tuttavia qualcuno tramava contro di lui.
Nel 1975 un golpe militare guidato da Menghistu Hailè Mariam elimina il governo di Hailè Selassie e lo spodesta. Viene instaurata un efferata dittatura COMUNISTA che porterà alla fame milioni di cittadini etiopi.
Hailè Selassie viene incarcerato. Di lui si avranno pochissime notizie.
Solo nel 1994,anno del crollo della dittatura comunista,si avrà la conferma ufficiale: Hailè Selassie è morto soffocato con un cuscino nella notte del 26 Agosto del 1975,davanti agli occhi insanguinati del dittatore Menghistu.
Questa è la storia dell’ultimo imperatore di Etiopia,simbolo sacro e venerato da tutti i Rasta.
Ma lo sapevano lor signori che è stata proprio una dittatura comunista a condannare a morte il più grande esponente del Rastafarianesimo?
Non trovano contraddittorio portare i capelli Rasta e abbracciare la causa comunista?
Si può seguire una filosofia pacifista come quella Rasta,e appoggiare efferate dittature comuniste?
Ma soprattutto,si può essere allo stesso tempo vittime e carnefici?
(il video della canzone è solo a scopo ludico)