
E’ sempre molto interessante ascoltare il Presidentissimo Gianfranco Fini parlare della storia italiana,in particolare della storia della destra italiana.
E’ innegabile che i giudizi sulla storia si riflettano anche sulla linea politica di un partito,a maggior ragione se questo partito è Alleanza Nazionale ovvero l’erede legittimo di quel Movimento sociale Italiano nato dalla ceneri del defunto Partito Fascista.
Fini,intervenuto ad un dibattito dei giovani del PdL(l’ex festa di Atreju ndr),afferma quanto segue “"i valori in cui la destra si deve riconoscere sono:libertà,uguaglianza e solidarietà che sono i valori sui quali si basa la nostra costituzione e che rappresentano la democrazia...
essere democratici e riconoscersi in questi valori significa essere antifascisti e nella tesi di Fiuggi tutto questo era già stato scritto".
Il pasticco storico-politico è combinato.
Fini dimentica che l’autore di questi insegnamenti fù nient’altro che il suo padre politico:Giorgio Almirante.
Egli infatti riuscì a dare la risposta al quesito:si può essere fascisti in democrazia?
E la risposta di Almirante è che si può restare fascisti anche in democrazia.
Essere fascisti in democrazia non è un ossimoro.
Non è una contraddizione in termini.
Significa riconoscere in primo luogo la Costituzione e il suo contenuto. Significa rispettare non solo il dettato formale del testo costituzionale,ma anche il contenuto materiale.
Tutto ciò comporta che una volta conquistate determinate libertà e costruito uno Stato democratico-repubblicano, non è più possibile tornate indietro.
Non si può più tornare al Fascismo del Ventennio. E’ necessaria una rivoluzione culturale senza abbandonare i principi guida.
I neo-fascisti in democrazia devono “cavalcare la tigre”. Entrare con difficoltà all’interno dell’arco costituzionale riconoscendone legittimità e applicazione.
I fascisti in democrazia hanno dovuto accettare il campo costituzionale e democratico come terreno per le proprie iniziative politiche.
Il fatto che per oltre 60 anni l’MSI,prima, e AN,poi,abbiano agito all’interno di questo quadro significa che i neo-fascisti (e i post-fascisti) hanno riconosciuto l’inderogabilità di tutte le libertà,di tutti i principi,e di tutti i diritti sanciti nella nostra Costituzione.
L’errore di Fini è,invece,quello di ritenere valida l’equazione democratico = antifascista. Non c’è equazione più fallace.
Riconoscere i principi costituzionali,in primis il principio democratico, non deve per forza di cose significare essere antifascisti.
L’antifascismo è un movimento troppo ampio,è un calderone dentro il quale ci finiscono troppi ingredienti e troppe ideologie,la maggior parte delle quali di stampo totalitario.
Antifascisti erano anche quei partigiani che sognavano una dittatura del proletariato italiano al soldo dell’Unione Sovietica.
Antifascisti erano gli italiani che osannavano le gesta di Tito mentre migliaia di italiani venivano epurati dalle loro terre.
Antifascisti erano i compagni del PCI (in primis il nostro Presidente della Repubblica) che appoggiarono o non condannarono i carri armati sovietici mentre falciavano i ragazzi nelle piazza di Praga e di Budapest.
Antifascisti erano quei compagni che bruciavano le nostre sedi,che sprangavano i nostri militanti,quei compagni che hanno ucciso decine e decine di giovani militanti di destra.
Riconoscermi in questo antifascismo mi riesce difficile.
Anzi,impossibile
William
Comunicato stampa a firma di Giorgia Meloni:
Carissimi,
credo che a nessuno di voi sia sfuggito il tentativo di strumentalizzazione messo in atto sulla antica diatriba fascismo-antifascismo ai danni di Azione giovani, anche per qualche nostra ingenuità.
Ero convinta che il comportamento di migliaia di ragazzi nell’incontro con il presidente Fini ad Atreju avesse rivelato alla politica e al mondo dell’informazione qualcosa di più del nostro modo di essere e di pensare. Così non è stato. Così non si è voluto che fosse.
Ritengo dunque opportuno intervenire, anche per non essere ingiustamente attaccati in nome di cose né dette né pensate.
Non cadete nel tranello. Siamo stati e restiamo gente che crede nella libertà, nella democrazia, nell’uguaglianza e nella giustizia.
Siamo quelli che ogni giorno consumano i migliori anni della propria gioventù per difendere questi valori, al punto che se oggi qualcuno si mettesse in testa di reprimerli – come avviene in Cina, a Cuba o in altre parti del mondo – noi li difenderemmo con la vita. Sono i valori sui quali si fonda la nostra Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo.
Certo, c'è stato anche un antifascismo "militante" in nome del quale sono stati uccisi presunti fascisti e anche antifascisti, sono stati infoibati vecchi, donne e bambini, sono stati eliminati ragazzi di sedici anni che avevano come unica colpa quella di far parte della nostra organizzazione. Certo, ancora oggi, in nome dell’antifascismo "militante" ad alcuni di noi viene impedito di andare a scuola, all’università, al cinema.
Si tratta della mia obiezione ed è la stessa di Gianfranco Fini che, ad Atreju, ha operato questa distinzione, parlando di un antifascismo democratico e uno non democratico, ovvero di una parte di questo fenomeno nei cui valori ci riconosciamo e di un'altra parte le cui gesta sono distanti anni luce dai principi nei quali crediamo (e nei quali dovrebbe credere anche l'altro antifascismo). Noi rifiutiamo ogni forma di violenza, oppressione e intolleranza.
Gianfranco Fini ha operato questa distinzione senza soffermarcisi perché voleva che il suo giudizio sul fascismo fosse chiaro, netto, definitivo. Sapeva che molti di noi sarebbero stati feriti da questo atteggiamento, ma non ha voluto blandirci come fossimo ragazzini inconsapevoli. Sapeva di avere davanti gente piena di dignità, giovane e matura nello stesso tempo. Ed è quello che siamo.
E allora guai a offrire pretesti a una sinistra terrorizzata dall'impossibilità di utilizzare ancora contro di noi quella carta jolly rappresentata dall'accusa di fascismo. Guai a farci mettere ancora sotto accusa da chi, per storia, ha decisamente poche lezioni da offrire. Così da poter essere finalmente noi a chiedere conto del perché, ancora oggi, non una parola di solidarietà venga spesa dai sedicenti democratici quando i ragazzi di Ag vengono aggrediti o le loro sedi date alle fiamme.
E adesso, per favore, basta.
Basta con questa storia del fascismo e dell’antifascismo. Mi rivolgo a tutti, dentro e fuori da Azione Giovani, dentro e fuori da An, dal Pdl, da Montecitorio, dalla politica italiana intera. Pietà! Siamo nati a ridosso degli anni ’80 e ’90, siamo tutti protesi anima, cuore e testa nel nuovo millennio. Dobbiamo respingere insieme questo tentativo di rinchiudere quella meravigliosa gioventù che svolgeva poche ore fa la più grande manifestazione giovanile d’Italia in uno spazio angusto di quasi cento anni or sono. Ragazzi, stiamo vincendo e questo non va giù a una sinistra sempre più priva di risposte concrete e suggestioni efficaci. Che ha completamente perso il contatto con la nostra generazione e ora cerca di costringerci all’interno di una galera civile per evitare che il nostro amore possa continuare a contagiare altri giovani italiani.
Non ne posso più di parlare di fascismo e antifascismo, e non intendo farlo ancora. Voglio fare altro, occuparmi di questo presente e di questo futuro. Come ognuno di voi, voglio fare politica nell’Italia di oggi, per dare una speranza all’Italia di domani.
Tutto il resto è noia.
Giorgia Meloni
11 commenti:
Intanto, in onore dell'ex-osannato gianfry, voglio offrire un trittico personalizzato:
- Alcune delle più riuscite ‘capriole’, degne del miglior circo della politica...
www.spigoli.info/archives/190
- Un'introduzione semi-sconosciuta che non t'aspetti...
www.spigoli.info/archives/188
- La 'maledizione di Montecitorio ha colpito anche d'estate...
www.spigoli.info/archives/184
OH faber ma te si proprio come el zioba! ma atu un lavoro e te fea el pilota p'à l'alitalia?
antifaber
Ops... una traduzione italica no???
Oh faber ma sei proprio come il giovedì! ma hai un lavoro o fai il pilota per l'alitalia?
antifaber
Grazie. Ora posso rispondere...
Ho un lavoro (anche ora lo sto eseguendo al meglio possibile), ma fortunatamente - o purtroppo per gli anni passati - non è nell'Alitalia.
Immagino, però, conoscerai la 'passione ideale', quello strano sentimento che ti pervade, ti fa fare tanti sacrifici e ti fa dedicare tanto tempo alla politica...
ti fa dedicare tanto tempo alla politica della poltrona e non alla politica della passione caro faber
antifaber
Ecco il solito anti (chi fascista, chi faber ecc) che si commenta da solo...!!! Parlare senza conoscere, priva anche dell'attenuante della giovane età...
Ragazzi,se per favore potete tornare sull'argomento principale.
Altrimneti sembra un ring...
Chiedo venia ai gestori del blog... ma l'antifaber meritava una risposta.
Per tornare al post ed in particolare alla lettera del presidente di AG, come ho scritto su "SPIGOLI" più che un chiarimento mi è parso un disperato tentativo di spostare l’attenzione su altri argomenti, di tenere quieti i militanti, di non indispettire le gerarchie del partito, mantenendo un buon equilibrio ministeriale...
Fosse stato ancora un mistero, finalmente ora conosciamo il giudizio post-Fiuggi di Fini sul fascismo e sulla Repubblica Sociale Italiana. Non conosciamo, invece, quello della Meloni, ma neanche il rapporto che l’area giovanile politica da lei guidata mantiene con il fascismo...
www.spigoli.info/archives/192
ma smettila faber l'anti innanzitutto esiste in opgnuno di noi e non sarai tu il primo a dir di no. E poi quale giovane età e giovane età...mah che tipo particolare.
La meloni è una persona seria e non vedo nessun tentativo di difendere nessuno in lei se non di difendere i suoi ragazzi.
Le cose che tu dici sono solo sporchi tentativi di mettere il malumore all'interno di ag...
antifaber
...non hai neanche l'attenuante dell'età... allora la situazione è grave!!!
Però ora capisco meglio, la tua è una difesa strenua, quasi sentimentale, della Presidentessa. Allora ti tranquillizzo, non ho detto che non sia persona seria e neanche che tentasse difendere qualcuno (forse intendevi Fini).
Ho semplicemente espresso un parere dopo aver letto la lettera: "...più che un chiarimento mi è parso un disperato tentativo di spostare l’attenzione su altri argomenti, di tenere quieti i militanti, di non indispettire le gerarchie del partito, mantenendo un buon equilibrio ministeriale..."
Ma forse tra le libertà riconosciute da Fini non c'è quella di dissentire dalle gerarchie, e tu ti sei prontamente adeguato, diventando anti, ma anti-dissenso. Ogni capo ha i seguaci che si merita...
Quanto al malumore all'interno di Ag... devi essere poco presente nel dibattito, non c'è bisogno del mio contributo: è già bello che elevatissimo!!!
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