Azione Giovani è il movimento giovanile di Alleanza Nazionale.
Ci trovate ogni sabato pomeriggio presso la sede di An in Piazza Trevisan (in parte alla farmacia).
Per qualsiasi informazione contatta il numero 335 7570037

giovedì 27 novembre 2008

Memento


“Siamo nel 1987 al Tribunale di Milano, dopo ben 12 anni si svolge il processo agli assassini di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù milanese ammazzato da militanti di Avanguardia operaia a colpi di chiave inglese ‘hazet 36’, proprio quella lunga ‘appena’ quaranta centimetri.
Gaetano Pecorella è l’avvocato difensore di Saverio Ferrari, imputato - e condannato a 5 anni e 6 mesi - per un’aggressione collegata all’omicidio Ramelli, che aveva visto come co-protagonisti alcuni assassini di Sergio, ed aveva causato il grave ferimento di tre ragazzi: Fabio Ghilardi (due operazioni, coma, polmone d’acciaio, epilessia permanente), il 16enne Giovanni Maida (quattro fratture alla mandibola ed una alla spalla) e Bruno Carpi (doppio sfondamento della calotta cranica).
Durante l’arringa, il penalista - forte del suo passato politico ed ancora lontano dai banchi parlamentari azzurri - si lasciò andare appassionatamente, come raccontato dalla cronaca giudiziaria di una fonte insospettabile come “l’Unità”: «
«Quando i diritti fondamentali di una comunità non vengono realizzati, come la messa al bando del MSI, la comunità ha il diritto di riappropriarsi di quei diritti… Togliere agibilità politica e spazi di aggregazione ai fascisti non è un reato, ma la legittima applicazione di un principio costituzionale»» (2).
Frase che un decennio dopo, Pecorella - folgorato sulla via di Arcore con la sua prima candidatura al Parlamento - ha negato, forse anche perché nel collegio uninominale erano necessari anche i voti degli elettori di Alleanza nazionale: «Una frase che sicuramente non ho mai detto. Primo perché non mi riconosco in quei concetti e in quei termini, secondo perché da avvocato, avrei reso un pessimo servizio al mio assistito» (3).
Eppure, Ignazio La Russa - in quel processo avvocato della famiglia Ramelli - appena due anni fa confermava: «Lui fu uno dei pochi che nell’arringa finale ribadì che uccidere un fascista era meno grave.”


Fonte
http://lecosedadire.ilcannocchiale.it/?TAG=sergio%20ramelli


AZIONE GIOVANI NON DIMENTICA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo articolo, è un giusto modo per capire come evolvono i tempi...

Valerio

Christofer ha detto...

Scusate, mi inserisco in un argomento di ben maggiori impatto emotivo ed importanza storica.
Solo per fare presente che è nato il blog del coordinamento provinciale veneziano di AG. L'indirizzo è il seguente:

www.azionegiovanivenezia.blogspot.com

Auspico forte partecipazione.

De Zotti Christofer