Azione Giovani è il movimento giovanile di Alleanza Nazionale.
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mercoledì 4 febbraio 2009

Giornata del Ricordo

La loro unica colpa fu quella di trovarsi nel momento sbagliato nel posto sbagliato.
La loro unica colpa fu una sola:essere italiani.
Poco importava se fascisti,antifascisti,socialisti o liberali.
Nel periodo a cavallo tra il 1943-1947 essere italiani in Venezia Giulia,in Istria e in Dalmazia,significava essere esposti in prima persona alla furia comunista guidata dai partigiani del comandante Josip Broz,meglio conosciuto come Tito.
Una furia cieca,un’orda che in nome dell’Internazionalismo Proletario sfociò nelle più vergognose atrocità nei confronti della popolazione italiana.
20.000 mila furono le “sole”vittime gettate all’interno delle Foibe,voragini naturali disseminate sugli altopiani del Carso.
I partigiani comunisti slavi non facevano alcuna distinzione.Quel che bastava era essere italiani.Un processo sommario e la tua vita finiva in fondo ad una Foiba.
In seguito alla politica sterminatrice titina,350.000 italiani furono costretti a lasciare le loro terre e loro abitazioni.
Così come i loro corpi furono abbandonati dentro le Foibe,così come le loro case furono abbandonate in tutta fretta,così il loro ricordo venne tenuto nascosto.
Per molti l’Olocausto degli Italiani in Istria,Dalmazia e Venezia Giulia è una verità scomoda.
Una verità strappata da ogni libro,spenta in ogni schermo televisivo,muta in ogni ricordo.
E’ solo gzie alla legge 92/2004 che istituisce il Giorno del Ricordo che questi martiri trovano uno spazio nella memoria collettiva.
Uno schiaffo per chi li voleva tacere,un vittoria per quanti,da cinquant’anni ad oggi, li hanno sempre ricordati e onorati.


sabato 24 gennaio 2009

mercoledì 7 gennaio 2009

Acca Larentia


Nella sezione del MSI di via Acca Larentia, nel popoloso quartiere Appio si svolge una riunione giovanile. La sezione è un polveroso stanzone, chiuso da una saracinesca metallica, al termine di una strada non accessibile dalle macchine. Sono le 18 si preparano i volantini per un concerto di musica alternativa, devono cantare "Gli Amici del Vento" un gruppo milanese che ha iniziato a fare "Musica Alternativa". Alle 18.20 i ragazzi escono dalla sezione, devono andare a raggiungere gli altri camerati che stanno volantinando in piazza Risorgimento. In tre escono dalla sezione. All’uscita i ragazzi vengono accolti da un fuoco incrociato di armi automatiche, sparano ripetutamente, nel mucchio finché non rimangono sul selciato colpiti a morte FRANCO BIGONZETTI (20 anni) e FRANCESCO CIAVATTA (18 anni), VINCENZO SEGNERI riesce a rientrare in sezione e, seppur ferito ad un braccio, a chiudere la porta blindata. I soccorsi tardano, Francesco rantola in un lago di sangue, morirà durante il tragitto in ospedale. La notizia si sparge, dilaga fra i camerati che convergono da tutta Roma verso la sezione di Acca Larentia. La tensione è alle stelle, l'indifferenza e l'arroganza di giornalisti superano ogni limite. Un giornalista della RAI butta con disprezzo ( o con distrazione ) la cicca di una sigaretta nella pozza di sangue di Francesco. La reazione dei camerati presenti è immediata. Le "forze dell'ordine" caricano e lanciano lacrimogeni. STEFANO RECCHIONI militante del F.d.G. sezione di Colle Oppio viene colpito da un proiettile sparato da un capitano dei Carabinieri. Morirà il 9 gennaio all'Ospedale S. Giovanni. In poche ore la furia omicida ha colpito per ben tre volte e solo il caso ha "limitato" a tre il numero delle vittime.