sabato 26 gennaio 2008
venerdì 25 gennaio 2008
sabato 19 gennaio 2008
nuovo ponte
Azione Giovani San Donà, movimento giovanile del locale circolo di Alleanza Nazionale, ha effettuato nella tarda serata un blitz nei pressi del nuovo ponte che verrà inaugurato lunedì.
Abbiamo appeso(come da foto allegata)uno striscione con scritto “DIECI ANNI PER UN PONTE…SI DEVE FESTEGGIARE?!”.
Questa frase rappresenta il motivo della nostra protesta.
Quella di lunedì non è affatto un’inaugurazione e tanto meno è una festa.
Quella di lunedì rappresenta la fine di un incubo per tutta la popolazione.
Un incubo che è durato la “bellezza” di dieci anni. Tanto infatti si è dovuto aspettare perché si ultimasse finalmente il ponte.
Dieci anni per la costruzione di un ponte,snodo fondamentale di tutta la viabilità,sono una vera e propria agonia inaccettabile per un Paese civile.
Riteniamo che tutta la storia di questa costruzione rappresenti una pagina vergognosa per tutta la macchina politica e burocratica del nostro Paese.
Non è certo compito di Azione Giovani individuare chi siano stati i colpevoli di questo ritardo indecente. Sicuramente si tratta di un concorso di colpe,di destino e di sfortune.
Resta il fatto che i cittadini di San Donà, le migliaia di pendolari e tutti coloro che attraversano le nostre strade,sono rimasti vittime indifese di questo ritardo.
Ed è a loro che va il nostro pensiero.
A chi ha trascorso ore su ore ogni giorno per attraversare il vecchio ponte delle Vittoria, a chi ha respirato per tutti questi anni l’aria inquinata dai tir di passaggio,a chi si è trovato imprigionato in una viabilità infernale. A tutti questi va la nostra solidarietà.
Per questo riteniamo che non ci sia motivo per esultare e per festeggiare in pompa magna.
E’ solamente la fine di un incubo.
La fine di una storia indecente e vergognosa.
le foto del blitz:
morti bianche
Tragedia sul lavoro al porto di Venezia. Due operai sono morti durante le operazioni di scarico di una nave che trasporta soia. Il grave incidente è accaduto alle 2.40 della notte tra giovedì e venerdì, al terminal portuale del Centro Intermodale Adriatico.
Secondo una prima ricostruzione Denis Zanon, 41 anni di Mestre, dipendente della Nuova Compagnia Portuali, e Paolo Ferrara, 53 anni di Brugine, operaio della Icco di Dosson di Casier, erano intenti nello scarico della nave, la panamense World Trade. In queste operazioni erano assistiti da un marittimo rumeno di 53 anni. Il dramma si è verificato nel momento in cui la ruspa azionata dagli operai italiani, dopo aver aperto una delle sette stive, ha affondato la benna nella soia entrando in un ambiente rivelatosi saturo di anidride carbonica e monossido di carbonio. Paolo Ferrara a questo punto ha perso i sensi, mentre Denis Zanon ha cercato subito di soccorrerlo rimanendo a propria volta asfissiato
giovedì 17 gennaio 2008
Il Papa alla Sapienza
Eccoli lì i veri studenti antifascisti.
Coloro che hanno fatto dell’antifascismo militante una ragione di vita.
Ecco quelli che si battono per rendere sempre più attuali i postulati e i principi incarnati nella nostra Costituzione.
Eccoli qui.
Scendono in piazza,occupano l’Università la Sapienza per impedire la visita del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico.
L’università appunto. Da sempre il luogo del confronto per antonomasia. Da quattordici secoli culla di ogni cultura. Aperta ad ogni razza,religione ed etnia.
Aperta a tutti.
Tranne che al Papa.
A cosa servono tutti i principi di democrazia e di rispetto che vivono all’interno di tutte le Università del mondo?
A cosa servono i vari progetti Erasmus che uniscono culture e studenti di tutta Europa?
A cosa servono tutti quei progetti che avvicinano e sposano studenti di etnie e religioni diverse?
Servono a mantenere l’Università come luogo di confronto,come piazza libera da ogni imposizione,come agorà indipendente da ogni ideologia e dottrina che non sia quella della ricerca e della cultura.
L’ Università come opportunità di dialogo,come palestra di dialettica sotto l’insegna del rispetto delle idee e religioni altrui.
L’Università come filosofia e base della nostra società.
Tutto questo è stato letteralmente abbattuto in due giorni.
Sono bastati una settantina di professori e un drappello di studenti “alternativi” per distruggere la natura e l’essenza dell’Università.
Una lettera indirizzata al Pontefice,un lenzuolo con scritto “NO POPE” e l’occupazione del Rettorato hanno fatto in modo che la visita del Papa alla Sapienza fosse annullata.
Un intera Università(la più grande in Europa) comandata e aggiogata da un manipolo di studenti e professori ideologicizzati,nemmeno fossimo negli Atenei della Russia bolscevica.
Studenti e professori che impedendo la visita del Papa,di fatto stracciano tutti i principi di democrazia e rispetto che sono sanciti nella nostra Costituzione.
Una vergogna per il nostro Paese.
Una ferita inguaribile per l’intero mondo universitario.
Il tutto grazie ad una settantina di professori e un centinaio di studenti….