mercoledì 27 febbraio 2008
martedì 26 febbraio 2008
sondaggio elettorale
Azione giovani San Donà,movimento giovanile del locale circolo di Alleanza Nazionale,ha effettuato nel pomeriggio di sabato 23 febbraio un sondaggio elettorale.
Il sondaggio mirava a scoprire quali fossero,ad un mese e mezzo dal voto,le intenzioni di voto dei sandonatesi.
Il campione riguarda oltre duecento persone,di entrambi i sessi e di qualunque età.
Riportiamo di seguito quelli che secondo noi sono i dati più significativi emersi dal sondaggio.
1. Alla domanda “Se domani ci fossero le elezioni comunali,lei per quale candidato sindaco voterebbe?”
Francesca Zaccariotto ha ottenuto il 56 %.
Il Partito Democratico,che non ha ancora deciso quale sarà il proprio candidato sindaco, ottiene il 5.7 %.
Dino Buran,candidato sindaco di una parte di Forza Italia,ottiene il 5 % dei consensi. La stessa percentuale la ottiene Ennio Mazzon.
Il dato più significativo viene da coloro i quali non hanno la minima idea di chi siano i candidati sindaci. Oltre il 30% degli intervistati infatti non conosce quali siano i candidati alla poltrona di sindaco della città. Un dato importante se si considera che manca meno di un mese e mezzo al voto.
2. Alla domanda se l’intenzione di voto rappresenti la stessa votazione espressa alle precedenti elezioni comunali la maggior parte degli intervistati ha confermato la stessa scelta di cinque anni fa. Solo il 20 % infatti non confermerà la scelta effettuata alle precedenti elezioni. Tale discordanza va a premiare in egual misura il Sindaco Zaccariotto e i suoi rivali.
3. Agli intervistati viene inoltre domandato di esprimere una valutazione da 1 a 10 dell’amministrazione Zaccariotto.
Tra coloro che hanno espresso una valutazione positiva(82%),la media si è fermata sul 7.8.
Mentre coloro che hanno espresso una valutazione negativa si è raggiunto il 3.25.
Da sottolineare il fatto che molti,pur non dando il voto al sindaco Zaccariotto, abbiano comunque espresso una valutazione positiva sull’operato dell’amministrazione uscente.
Tutti concordi,comunque,nel ribadire come con l’amministrazione attuale la città sia stata ricoperta di fiori.
1. Da ultimo è stato chiesto agli intervistati di sottolineare quale sia il problema principale della città.
Il 29% pone l’accento sul problema della sicurezza,in particolare sul fenomeno dell’immigrazione clandestina e della microcriminalità.
Il 22 % ritiene che il problema principale sia rappresentato dalla questione della viabilità e dal traffico che attanagliano il centro cittadino.
Il 10 % pensa che bisogna rivolgere più attenzione al sociale (anziani,bambini,servizi sociali).
Il 9% invece crede che il problema principale sia rappresentato da una riqualificazione del centro cittadino.
L’ 8% crede che la prossima amministrazione debba concentrarsi sulla questione dei parcheggi,in particolare nel centro cittadino.
Le restanti percentuali vedono molteplici aspetti come una maggior attenzione alle frazioni,al problema della casa.
Un dato importante, il 5%, ritiene doveroso intervenire sullo stato dei marciapiedi.
giovedì 21 febbraio 2008
martedì 12 febbraio 2008
Pechino2008
C'è una Cina che avanza a colpi del 10% di incremento Pil annuo,che demolisce e ricostruisce in un batter d'occhio palazzi ultramoderni. C'è la Cina che spaventa le economie mondialie che detta le regole nei mercati internazionali.
Ma c'è una altra Cina.
Una Cina che sfrutta barbaramente i propri lavoratori.
Una Cina che non riconosce l'indipendenza al popolo tibetano.
Una Cina che nega in modo costante i più semplici(e più importanti) diritti civili,politici e umani.
E davanti a queste violazioni non si può rimanere in silenzio.
L'Olimpiade dovrebbe essere l'occasione per segnare una svolta in materia di diritti umani. L'occasione per dimostrare al mondo intero che si è imboccata la strada per raggiungere gli standard e il riconoscimento dei diritti sanciti in tutte le carte internazionali.
Purtroppo così non è.
La Cina sfida il mondo intero.
Vieta l'esposizione di simboli religiosi.
Lancia minacciosi proclami per chi sosterrà la causa tibetana.
Infine minaccia chi denuncerà la scandalosa situazione dei diritti umani.
Ecco perchè la scelta britannica lascia perplessi.
Perchè devono essere appunto le nazioni con il più lungo corso democratico a farsi carico della denuncia e del rispetto dei diritti umani in Cina.
In primis le nazioni,e successivamente i loro atleti.
Atleti,ma prima di tutto uomini ai quali non può essere imposto il silenzio davanti ai continui orrori perpetuati dai comunisti con gli occhi a mandrola.