La scelta delle federazione olimpica britanicca di impedire il libero pensiero ai propri atleti in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008, ci lascia alquanto perplessi.
C'è una Cina che avanza a colpi del 10% di incremento Pil annuo,che demolisce e ricostruisce in un batter d'occhio palazzi ultramoderni. C'è la Cina che spaventa le economie mondialie che detta le regole nei mercati internazionali.
Ma c'è una altra Cina.
Una Cina che sfrutta barbaramente i propri lavoratori.
Una Cina che non riconosce l'indipendenza al popolo tibetano.
Una Cina che nega in modo costante i più semplici(e più importanti) diritti civili,politici e umani.
E davanti a queste violazioni non si può rimanere in silenzio.
L'Olimpiade dovrebbe essere l'occasione per segnare una svolta in materia di diritti umani. L'occasione per dimostrare al mondo intero che si è imboccata la strada per raggiungere gli standard e il riconoscimento dei diritti sanciti in tutte le carte internazionali.
Purtroppo così non è.
La Cina sfida il mondo intero.
Vieta l'esposizione di simboli religiosi.
Lancia minacciosi proclami per chi sosterrà la causa tibetana.
Infine minaccia chi denuncerà la scandalosa situazione dei diritti umani.
Ecco perchè la scelta britannica lascia perplessi.
Perchè devono essere appunto le nazioni con il più lungo corso democratico a farsi carico della denuncia e del rispetto dei diritti umani in Cina.
In primis le nazioni,e successivamente i loro atleti.
Atleti,ma prima di tutto uomini ai quali non può essere imposto il silenzio davanti ai continui orrori perpetuati dai comunisti con gli occhi a mandrola.
martedì 12 febbraio 2008
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2 commenti:
LA QUESTIONE CINESE E' SEMPRE PIU' ALL'ORDINE DEL GIORNO E, QUESTO ARTICOLO CI DA UN CORRETTO ED IMPORTANTE QUADRO DELLA SITUAZIONE,
LE OLIMPIADI CINESI SEMBRAVANO UN BEL MOMENTO DI SVOLTA PER LA CINA DAVANTI AL MONDO, MA SI STANNO RIVELANDO ESATTAMENTE IL CONTRARIO,
MOSTRANDO A TUTTI, COME DICE ANCHE L'ARTICOLO, IL VERO VOLTO CHE SI CELAVA DIETRO.
PENSO CHE IL PROBLEMA SIA MOLTO PIU' SERIO DI QUANTO CI POSSA APPARIRE.
CONCLUDO SALUTANDO TUTTO IL MOVIMENTO AZIONE GIOVANI.
ANDREA FURLANETTO.
Parole esatte. La Cina non merita queste olimpiadi, non lo merita per le motivazioni che ci sono appunto scritte nell'articolo. Le olimpiadi che sono una sfida tra diverse nazioni, un esempio di pacifica convivenza mescolata con una sanissima rivalità, non possono essere fatte in un paese che se ne sbatte dei diritti umani e che nega un valore assoluto come la libertà.
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